Non ti importa che io affondi?

Non aver paura, fidati di me.
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Ce l’abbiamo fatta, ancora acqua!
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Grazie.

Perchè non ti fai corrompere dalle mie lacrime, quando ti imploro di darmi ciò che non è buono.

Grazie.

Perchè mi sai amare anche nel modo in cui io non posso approvare. Non ti importa che io ti confermi, ti importa soltanto amarmi. Grazie.Perchè non sei come quei genitori i quali corrotti dalle nenie isteriche dei loro figli cedono sfiniti ai loro ricatti. Tu sei diverso.

Non ti importa che io, come in uno stadio, ti approvi o ti faccia un culto di plausi e gradimenti pubblici. Tu sei il mio Educatore Celeste.

Godi nel farmi diventare pienamente persona.Pienamente donna.Libera ed umana.Io ti rinnego.

Ma tu rimani buono e calmo.Io ti disprezzo.Ma tu sorridi, perché non ci credi per davvero. Grazie.Perchè neanche vedere il mio dolore ha mai smosso di un cm la tua coscienza e i tuoi progetti per me. Grazie per la tua severità e la tua integrità.La tua durezza non era altro che fiducia in me.

Sei duro perchè tu in me ci credi per davvero.

Sai che, in fondo, posso farcela. Per questo fai quel sorrisetto odioso sotto ai baffi quando piango. Perché tu sai che sono di più di quello che provo in quell’istante. Sai che sono più del mio dolore. Più di quell’ansia. Più di quel mio corto circuito nervoso.Più delle mie emozioni.Anche se mi sembra di toccare il confine del mio limite come tocco la pelle del mio corpo, tu sai che non c’è alcuna fine nell’eternità e che la mia percezione sotto le dita è errata.Per questo tu dormi, mentre il cielo sta crollando e le onde si rovesciano dentro la mia barca.Tu dormi.

Mi appari austero e inclemente dinnanzi al mio dolore.

Corri il rischio di disilludermi, di disincantarmi.Ma tu continui a dormire.

Non ti fai una bella pubblicità così. Lo sai?

Eppure tu dormi beatamente distaccato e calmo, in fondo alla barca con la testa poggiata sul cuscino.Dormi.

Fino al punto in cui anche io, sfinita dalla paura, e stanca di implorarti aiuto, arresa mi accascio e mi addormento insieme a te. Poi, il giorno dopo, mi sveglio.

Mi guardo attorno e d’improvviso mi accorgo che sono approdata nell’isola del mio destino Eterno. Sono dove sono sempre voluta essere. Anche se non lo sapevo. Dove sono sempre stata, anche se non me ne sono mai accorta.

Così ripenso a quella barca e in un istante realizzo che avevo solo bisogno di riposare, non di combattere. Di fare il morto a galla, non di dimenarmi.

Avevo bisogno di sapere che la tempesta non era il nemico da sconfiggere, come mi avevano sempre insegnato.La tempesta eri tu.

Tu eri quel vento che soffiava sulle vele della mia barca per condurmi dove tu mi vuoi. E diventare.Come tu mi vuoi. Perché tu sei diverso. Tu ti fidi di me per davvero. Ricorda al mio cuore queste parole, Spirito di Dio. Quando ricomincerò a tremare. E tu tornerai a dormire.

Sefora, 30 Agosto 2021

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